La scelta delle piante da alloggiare nel nostroeco-giardino deve rispettare la medesima logica della “territorialità” già adottata per i materiali: meglio preferire esemplari autoctoni. Eviteremo quindi le palme, non vivendo in prossimità della foresta tropicale!
Parlando di piante facciamo un breve riferimento anche alla fitodepurazione, un processo per depurare le acque di scarico (ad esempio di cucina e bagno) che utilizza le piante come filtri biologici in grado di ridurre le sostanze inquinanti in esse contenute. La fitodepurazione verrà senz’ altro utilizzata nel caso di lontananza da reti fognarie comunali e conseguenti alti costi di allacciamento. Gli impianti sono trattamenti biologici di depurazione che operano attraverso l’azione combinata di batteri e piante.
Le acque filtrate vengono raccolte da un sistema di tubi che le conduce ad un pozzetto di controllo e poi pompate in un deposito per il riutilizzo nell’ impianto di irrigazione dei giardini, negli scarichi dei WC o per il lavaggio auto.
Lo stesso principio di depurazione viene utilizzato anche per una novità proveniente dal Nord Europa, e cioè le biopiscine: l’evoluzione della piscina tradizionale rivisitata in chiave naturale ed ecologica. L’innovazione sta nel trattamento delle acque non più legato all’utilizzo di cloro, ozono o altri agenti chimici ma appunto alla fitodepurazione. Quindi, se i nostri spazi esterni lo consentono, potremmo permetterci anche una bella piscina, pure se noi novelli Architetti siamo sempre attenti all’impattoambientale.
Ormai sono diverse le aziende, anche in Italia, che si sono orientate verso questa scelta, come ad esempio “Agriverde” (azienda romagnola); “Daf Costruzioni” (concessionario esclusivo per il sud Italia di “BioNova ® Piscine Naturali”, costruite per funzionare con gli stessi principi biologici e le funzioni che madre natura usa per chiarire e purificare i corsi naturali di acqua come stagni, ruscelli e laghi); e“Biodesign”.
Le piscine di quest’azienda si caratterizzano innanzitutto per la scarsa invasività, giacché non utilizzano cemento armato, e per l’estrema versatilità, giacché possono essere personalizzate a piacimento (con l’aggiunta di una serie di sedute sommerse o vere e proprie spiagge).
L’impatto ambientale è molto inferiore rispetto alle piscine tradizionali, oltre che per la mancanza di cemento o altri materiali strutturali invasivi, anche per l’alleggerimento della zona sottostante allo scavo (finita e riempita pesa notevolmente meno rispetto alla terra scavata/rimossa), ma soprattutto perché le impermeabilizzazioni vengono realizzate in EPDM (indicato come alternativa alla plastica in PVC) che è stabile e inerte, non contiene additivi inquinanti e metalli pesanti, e non rilascia sostanze nocive nell’ambiente, può essere bruciato per la produzione di energia poiché non rilascia diossina, o smaltita in discarica o riciclata per la produzione di nuovi prodotti EPDM.
Da non sottovalutare poi l’utilizzabilità: le tradizionali piscine domestiche offrono una stagionalità limitata al periodo estivo mentre in una piscina “Biodesign” l’acqua si riscalda maggiormente, aumentando i giorni di balneazione e la godibilità durante tutto l’anno.
Ecco accontentato anche il nostro desiderio di vivere un rapporto più stretto con la natura, in uno spazio di benessere all’interno del nostro giardino, che ci garantirà sensazioni di completa naturalezza senza nessun rischio di allergie causate da sostanze chimiche.
Ricordati comunque di noi per la tua ristrutturazione casa, restyling giardino o bio casa.
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