In giro per il mondo alla ricerca delle più belle casette sugli alberi
Il vostro sogno da bambini era quello di costruire una casa sull’albero? Siete cresciuti, eppure avete ancora questo desiderio, ma anche solo pensare di salire tra i rami vi porta alla mente Tarzan e la sua prestanza fisica, per cui vi scoraggiate e lasciate correre? Ritenete che muoversi “a bordo” liana non faccia per voi? Non occorre essere per forza campioni di arrampicata per salire su una casa sull’albero: per raggiungere la casa-castello della foto sottostante, ad esempio, basta prendere la comoda ed elegante scala di legno per raggiungere il primo dei due piani su cui si sviluppa la costruzione.
Ben tre di questi manieri si trovano all’interno della tenuta che, non a caso, si chiama Chateaux dans les arbres e si trova a Nojals et Clotte (Bordeaux): si può scegliere tra la cabane Monbazillac, la cabane Milandes e la cabane Hautefort, che può ospitare fino a 6 persone ed ha pure la vasca jacuzzi all’aperto. Per non dire della connessione ad internet, della tv e dell’Ipod.
A proposito di Tarzan, però, è proprio la sua meravigliosa casa che si trova nel Disneyland di Hong Kong. I lavori per la costruzione di questo parco divertimenti non sono ancora terminati del tutto: ha aperto al pubblico con Adventureland, Fantasyland, Main Street U.S.A. e un Hotel; poco dopo aprì anche Tomorrowland con tante nuove attrazioni; seguito da Adventureland lo Show del Re Leone e l’albero di Tarzan, appunto.
Una casa sull’albero può essere un rifugio magico, un forte o una destinazione di gioco per quasi ogni bambino, come pure un divertente progetto per ogni adulto. Dunque, non bisogna mai rinunciare a quello che abbiamo conservato nei cassetti! Soprattutto se è possibile farselo realizzare da un pool di esperti. Se siete di Roma e dintorni, poi, è ancora più facile pensare alla costruzione di una dimora tra le foglie, attraverso un preventivo e un sopralluogo dell’azienda int&ext Ristrutturazioni Costruzioni Restyling, che si occupa di ristrutturazioni e costruzioni, dando un ampio margine a tutto ciò che è “green”: e cosa c’è di più “verde” che costruire una casa sull’albero? Le casette sugli alberi, in Italia e nel mondo, sono sempre più diffuse ma, a dispetto del fatto che rappresentino un sogno dell’infanzia, costruirle è tutt’altro che un gioco da ragazzi (semmai sono opere di alta architettura in alcuni casi)! E non si tratta solo di una moda passeggera di qualche adulto con la sindrome di Peter Pan: ci sono anche molti hotel che, sull’onda di questo trend, propongono ai propri ospiti sistemazioni ad hoc a bordo albero.
Splendida opera di architettura appannaggio dei clienti è per esempio il ristorante sull’albero che vediamo sotto, costruito su una sequoia ad Auckland.
O anche il Beach Rock Village ad Okinawa (Giappone), dove si può mangiare, rilassarsi, dormire o godere di trekking a cavallo o bagnarsi nella vicina cascata, ma dove soprattutto si può alloggiare nella straordinaria casa che vediamo nella successiva immagine, costruita da Takashi Kobayashi nel 2005, con il preciso scopo di comunicare con lo spazio esterno. È possibile raggiungere la casa da una scala in legno e a metà della scalata ci si può anche fermare su una terrazza per godere dell’impareggiabile vista sulla natura. Questa strana casa sull’albero è ricoperta di plexiglass a specchio, in modo da riflettere i colori circostanti, e da modificarsi ogni volta che cambia la natura intorno.
Ma Kobayashi e gli alberi sono tutt’uno, tant’è che sua è pure la casa sull’albero (di seguito), realizzata per uno spot Nestlé in Giappone: la costruzione è alta 12 metri e si trova in un campo a Kamishihor, ma purtroppo però è off-limits per i visitatori.
Pure le vacanze a Girona (Spagna) possono trasformarsi nella scoperta di una sistemazione insolita e piena di fascino, per chi ama la natura e vuole concedersi qualche giorno di relax e libertà: presso “Cabanes als arbres” o chiamata semplicemente è possibile soggiornare in queste vere e proprie case di legno di forma ottagonale,sollevate di 5-6 metri dal suolo e prive di acqua, corrente ed elettricità; ogni mattina la colazione viene issata con il classico cestino in vimini (per tutto il resto non c’è da preoccuparsi, infatti, all’interno del Mas La Vileta, una fattoria catalana ristrutturata, vi sono tutti i servizi necessari agli ospiti, e quindi ristorante, docce, bagni, piscina e giardino).
La seguente casa fa parte di Finca Bellavista, nella zona meridionale della Costa Rica (sul lato del Pacifico nei pressi di Piedras Blancas National Park), dove si può comprare il terreno e costruire la propria casetta, oppure soggiornare solo per qualche tempo su quelle preesistenti. Anche in questo caso non si tratta di una destinazione turistica ‘tipico’, infatti nelle “cabinas” non sono disponibili TV o elettricità, si suggerisce di portare poco bagaglio (meglio zaini che trolley); sono vivamente consigliati gli stivali, una torcia con relative batterie, capi di abbigliamento ad asciugatura rapida (pantaloncini per il giorno e pantaloni lunghi e felpe per la notte), un cappello, il costume da bagno, crema solare protettiva resistente all’acqua, insetticida, equipaggiamento per la pioggia, occhiali da sole, libri; ma soprattutto si invitano gli ospiti a portare rifornimenti per le scuole locali; si può usufruire (a pagamento) dei pasti serviti a buffet, oppure cucinare da sé il cibo che ci si è portati da casa (alcuni alloggiamenti sugli alberi dispongono di cucina), oppure si possono comprare i prodotti raccolti direttamente dai giardinieri.
Roderick Romero è conosciuto per la costruzione di casette sugli alberi per star come Sting e Val Kilmer, ma è stato il suo desiderio di vivere una vita più minimalista che in primis lo ha ispirato nella creazione dei suoi capolavori: Lantern House è situata fra tre alberi di eucalipto a Santa Monica, in California, e il 99 per cento di essa è stata costruita con legname di recupero, comprese le vetrate, che sono state reperite su un vecchio set cinematografico.
La paternità della 4TreeHouse (così chiamata perché progettata intorno alla base di quattro alberi) è invece dell’architetto Lukasz Kos : nelle vicinanze del Lago Muskoka, Ontario (Canada) sorge, con una chiara ispirazione giapponese, questa costruzione, piena di luce e di rispetto per l’ambiente.
Non solo di case però si parla. Perché a Crossville (Tennessee) gli alberi ospitano addirittura una chiesa, interamente costruita interamente con legno riciclato. Secondo il costruttore, Horace Burgess, si tratta della casa sull’albero più grande di tutto il mondo: nota anche come Casa sull’albero del Ministro, ha visto la luce a partire dal 1993, quando Burgess pare abbia avuto una visione di Dio che gli comandava di costruirla. Oggi è una popolare attrazione locale, anche se è stata chiusa dallo Stato nel 2012 per violazioni delle norme antincendio. La costruzione si avvinghia ad una quercia bianca ancora vivente, e ad altri sei alberi di quercia più piccoli per il supporto.
Anche a Washington (e precisamente a Issaquah) se ne puo’ trovare una: progettata da Pete Nelson e costruita su un vecchio albero di 300 anni, a 160 metri di altezza nel bel mezzo della foresta. Ma Nelson non si è limitato a questo, e ha fatto le cose in grande, tant’è che, quando ha avuto la possibilità di acquistare poco meno di quattro ettari di terra, ha realizzato il suo Tree House Bed and Breakfast: e così ha affianco al Tempio del Blue Moon (costruito utilizzando le linee del Partenone) altre cinque case, alle quali gli ospiti accedono con un ponte-passerella sospeso nel vuoto. L’anno di inizio della realizzazione era il 2005, e Pete Nelson era già noto perché costruiva questa tipologia di case da oltre 20 anni, avendo iniziato (come lui stesso dice) quando aveva cinque anni, con solo un martello e un cacciavite, e l’aiuto del suo papà!
Dato il trend così positivo, addirittura l’azienda tedesca Erlebnest ha pensato di mettere a disposizione una serie di kit, per la realizzazione della propria dimora tra i rami: con nove metri quadrati di superficie, il “lounge” offre spazio per quattro persone; il tetto-telone è una protezione contro vento e pioggia; una scaletta fissata in modo permanente dotata di una rete di sicurezza conduce ad un portello di accesso situato nel pavimento del salotto. Questa casa sull’albero, così aperta negli sazi, può essere utilizzata in una vasta gamma di modi diversi: arredata con amache e pouf diventa un insolito luogo di riposo e di relax; con un contatore incorporato si trasforma in un bar, o si può usarlo come un piccolo patio per una cena per due; inoltre, essendo un elemento modulare, può essere combinato con tutti gli altri prodotti della gamma .
E cosa ne pensate di quest’altra meraviglia? L’ispirazione proviene da un frutto chiamato sàmara (che ritroviamo in essenze quali il frassino, l’acero e l’olmo), ed è stata sviluppata dal Farrow Partnership Architects, studio canadese con base ad Ontario e progetti in mezzo mondo, la cui mission è di ideare privilegiando l’aspetto legato alla salute e al benessere. L’interno è idealmente composto proprio come la sàmara, con la parte rappresentante il frutto che ospita la zona notte e l’ala che invece accoglie la zona giorno.
Si tratta di una struttura prefabbricata che viene assemblata in loco e poi fissata in modo tale da rimanere sospesa: è realizzata in legno di provenienza locale e si ispira alle tecniche di realizzazione delle barche a vela. La protezione dalle intemperie è garantita da un rivestimento atossico, autopulente ed ignifugo realizzato in vetroresina che funziona esattamente come le foglie dell’albero.
E in Italia?Anche da noi, come detto, la casa sull’albero da sogno si è trasformato in realtà. È il caso della costruzione che si trova presso l’agriturismo La Piantana, nella maremma (e che vediamo sotto), oppure del bed and breakfast Il Giardino dei Semplici in Piemonte, e del villaggio sugli alberi di castagno dei Monti Pelati nel Canavese (sempre in Piemonte), dove vivono 12 adulti e una bambina di un anno.
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