Finalmente hai deciso di dare una svolta e dotarti di uno degli impianti fotovoltaici, perché da un lato vuoi abbassare i costi in bolletta e dall’altro hai capito che le tradizionali fonti energetiche vanno sostituite con altre di tipo alternativo ed ecologico? Bravo, è già un bel passo avanti! Poi però pensi a tutte le classiche lungaggini burocratiche italiane, e come tanti altri prima di te, getti la spugna? Beh, forse potevi avere una minima parvenza di ragione fino al 27 maggio, ma adesso non più: da quel giorno infatti è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il decreto recante “approvazione del modello unico per la realizzazione, la connessione e l’esercizio di piccoli impianti fotovoltaici integrati sui tetti degli edifici”, firmato dal Ministro dello Sviluppo Economico e in vigore dopo 180 giorni dalla data di pubblicazione, con l’intento di snellire le procedure amministrative legate a questa importante decisione.
Cos’è questo modello unico per il fotovoltaico? Si tratta, in buona sostanza, di una procedura completamente online che consente di velocizzare l’iter per la realizzazione, connessione e messa in esercizio di impianti fotovoltaici. Ma ricorda bene che: la potenza non deve superare i 20kW; i pannelli devono essere installati sui tetti degli edifici con le modalità previste dall’articolo 7-bis comma 5 del D.lgs 28/2011; i clienti devono essere già dotati di punti di prelievo attivi in bassa tensione; e non ci devono essere ulteriori impianti di produzione sullo stesso punto di prelievo.
Ti ritieni una schiappa col computer? Suvvia, non ci vuole molto! Anche perché hanno creato una piattaforma ad hoc per questa procedura. Il modello unico per il fotovoltaico è diviso in due parti. La prima devi compilarla e inviarla, sempre attraverso il pc, prima che inizi i lavori e, ovviamente, devi indicare i tuoi dati personali; la data di inizio dei lavori; le caratteristiche tecniche dell’impianto; i dati catastali dell’immobile; e la carta di credito o l’Iban per farti accreditare i costi di connessione (ma puoi pure scegliere l’addebito in bolletta). Non dimenticare di allegare la scansione della carta d’identità o comunque di un documento di riconoscimento in corso di validità, un’eventuale delega alla presentazione della domanda, e lo schema elettrico dell’impianto. Poi, una volta finiti i lavori, compili e trasmetti la seconda parte del modello unico per il fotovoltaico, dove segni la data di fine lavori e firmi una serie di dichiarazioni sulla conformità dell’impianto, la conoscenza del contratto e del regolamento di esercizio.
Insomma, devo dire che, almeno in teoria, si può risparmiare un bel pò di tempo e file, perché dopo l’invio del modello unico per il fotovoltaico è il gestore che si occupa di tutto: entro 20 giorni lavorativi esamina i tuoi documenti, e se tutto è ok lo comunica a te e invia le copie al Comune e al GSE (Gestore Servizi Energetici), carica i tuoi dati su un portale e ti addebita i costi. Se invece il gestore rileva che per la connessione occorrono lavori più complessi della sola messa in opera del gruppo di misura, ti manda un preventivo. Poi, come ti ho detto, una volta finiti i lavori, invii la seconda parte del modello unico per il fotovoltaico e il gestore di rete ancora una volta ne manda una copia al Comune e una al GSE.
Quindi, scuse per non installare il fotovoltaico non ne hai più! Solo una raccomandazione: in caso di controlli devi comunque mostrare le copie di tutti questi documenti, per cui mi raccomando: conservali. E poi, se proprio non ti ci raccapezzi tra tastiera, monitor e stampante, chiedi a tuo figlio di aiutarti!
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