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Il deumidificatore funzione e habitat
Avete notato che negli angoli delle pareti di casa sono comparse delle antiestetiche macchie di muffa? O sul pavimento trovate dei pezzetti di intonaco che vi si stacca dai muri? È segno che il tasso dell’umidità dell’aria è troppo alto, il che non è proprio un bene per la vostra salute (come pure dei livelli troppo bassi), visto che i valori affinché un ambiente domestico risulti abitabile devono essere compresi tra il 30% e il 50%. Ora, a meno che non decidiate di cambiare casa, e ci sembra un poco eccessivo, potreste pensare di ricorrere ad un deumidificatore, un elettrodomestico che vi aiuta appunto nella riduzione del tasso interno di umidità. A seconda del processo fisico utilizzato, i deumidificatori si differenziano in: meccanico-refrigerativi; essiccativi; e condizionatori d’aria. Nei primi, che sono i più comuni, l’aria viene aspirata e spinta da una ventola in direzione di una serpentina contenente un fluido refrigerante che, per condensazione, trasforma il vapore in acqua, che viene convogliata verso un serbatoio di raccolta, mentre l’aria deumidificata viene filtrata dalle impurità ed espulsa; tuttavia se abitate in regioni piuttosto fredde è meglio optare per il secondo tipo di deumidificatori, quelli essiccativi, nei quali dei materiali essiccanti, come il gel di silice, forma dei legami tra la propria superficie e il vapore acqueo fino alla saturazione di tutti i suoi pori (e quindi alla necessità di sostituirlo o rigenerarlo, mettendolo in contatto con una corrente di aria secca che trascini con sé l’acqua assorbita). L’ultima tipologia è quella dei condizionatori d’aria che agiscono anche da deumidificatori, e quindi necessitano di un circuito per il drenaggio o l’evaporazione.
Già quanto detto ci consente di comprendere che la scelta è tutt’altro che semplice, dovendosi considerare le caratteristiche dell’ambiente in cui sarà inserito (e ci si riferisce tanto alla stanza nel quale è collocato, sia più in generale, come visto, alla dislocazione geografica dell’abitazione), le performance che lo caratterizzano, e ovviamente il costo.
Se l’ambiente di cui parliamo ha una grandezza massima di 20 metri quadri, allora forse potreste indirizzare la vostra attenzione sul De Longhi Tasciugo DEM10: con un costo che varia dai 150 ai 220 euro, vi portate a casa un elettrodomestico dalle dimensioni discrete, dotato di una tanica per l’acqua di condensa trasparente (che facilita anche il controllo del livello raggiunto), un pannello dei comandi manuale ed intuitivo, una capacità di assorbimento fino a 10 litri di umidità al giorno, una spia luminosa che avverte in caso il serbatoio sia pieno (con conseguente spegnimento automatico).
Per ambienti fino a 35 metri quadri il migliore in assoluto pare sia il Deumidificatore De Longhi DDS20: dal prezzo non proprio abbordabile (lo si può trovare anche ad un massimo di 350 euro), presenta comunque qualità tecniche e fisiche ottimali, essendo robusto senza essere ingombrante; con funzioni automatiche, come l’auto-spegnimento quando la tanica è piena; la pratica opzione asciuga-indumenti.
Grande ambiente (fino a 50 metri quadrati) e piccolo prezzo (fino a un massimo di 240 euro, ma reperibile pure a 130) per il Trotec TTK 70 S, che presenta una rumorosità nella media; una speciale funzione per pollini e polveri; una manutenzione veloce; anche se un cavo non sufficientemente lungo e una stabilità non perfetta.
Se poi casa vostra, come vi auguriamo, arrivasse ai 90 metri quadri, allora pensate di spendere intorno ai 200 euro per Trotec TTK 90 E: solido; facilmente trasportabile grazie a delle comode rotelle; dotato di un display di facile intuizione che permette di selezionare la velocità e il tempo di lavoro. Unico neo la rumorosità.
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La scelta dei condizionatori/deumidificatori e relativi impianti è spesso essenziale per prevenire muffe e problemi simili come descritto nell’articolo, sono d’accordo. Bisogna affidarsi a una buona ditta che sappia realizzare impianti di qualità.