La nuova edilizia che, grazie all’utilizzo di prodotti naturali, consente la costruzione di biocase ed edifici con un impatto ambientale sempre minore, si caratterizza non solo per il basso consumo energetico, ma per un’ampia gamma di benefici sociali, economici ed etici.
Fra tutti i materiali di cui essa si serve, la canapa è uno tra quelli che offre i risultati migliori.
Conosciuta sin dall’antichità (coltivata già nell’Età del Bronzo) la canapa, è sempre stata utilizzata per fabbricare tessuti e carta, ma negli ultimi tempi è protagonista di una notevole diffusione nel settore dell’edilizia, anche se ritrovamenti archeologici (in Francia) ci dimostrano che era già stata utilizzata per costruire.
Le motivazioni di tale successo sono molteplici:
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si tratta di una pianta annuale, quindi con una crescita relativamente rapida
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assorbe CO2
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è molto resistente, per cui durante la coltivazione non necessita di pesticidi né erbicidi
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non necessita di acqua
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consente ridotti consumi energetici per la fase di trasformazione
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garantisce ridotti impatti paesaggistico-ambientali grazie ad una diminuzione dell’ emissione di polveri sottili
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è refrattaria a muffe ed insetti, ottima contro gli incendi, leggera
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si caratterizza per un ottimo isolamento termo-acustico, alta traspirabilità, regolazione termo-igrometrica.
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Inoltre, mentre per l’industria tessile è necessario avere un filato lungo, per l’uso in edilizia è da privilegiare quello frantumato, e quindi anche gli “avanzi” di altre lavorazione: e questo contribuisce a rendere la canapa un materiale ancor più eco.
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