Frigorifero e lavastoviglie: anche loro possono essere “green”
CONSIGLI PER UNA SCELTA PONDERATA E CONSAPEVOLE DEGLI ELETTRODOMESTICI
In un precedente articolo abbiamo discusso di lavatrice, tv e condizionatore, presi in esame da Legambiente per descrivere come sia possibile effettuare una scelta consapevole anche in materia di elettrodomestici.
Passiamo quindi ad analizzare altri due congegni divenuti ormai essenziali per le nostre vite quotidiane: frigorifero e lavastoviglie. E vediamo quali accorgimenti adottare per limitarne il più possibile l’impatto ambientale.
Per il primo, presente nel 98% delle case, in commercio ne esistono di diverse tipologie:
– frigoriferi ad una sola porta, dotati di una piccola cella per i surgelati
– frigocongelatori a due porte: hanno due vani e consentono di congelare cibi freschi separatamente
– frigocongelatori con più di due porte: dispongono di un frigorifero, di un congelatore, di un chiller a circa 3°C (ideale per la conservazione di carne e pesce senza surgelarli) e di una cantina tra gli 8°C e 14°C (per frutta e verdura). Poiché si aprono le singole porte, la dispersione del freddo è limitata e così anche i consumi energetici.
È poi importante ricordare una serie di principi: a fare la differenza sui consumi è l’isolamento delle pareti dell’apparecchio, che limita la dispersione del freddo; è buona norma collocare il frigo-congelatore lontano da fonti di calore e garantire una buona ventilazione; è necessario manutenere l’apparecchio sia internamente (sbrinando il congelatore quando il ghiaccio supera i 5 mm) che esternamente (controllando le guarnizioni e la serpentina posta sul retro); è doveroso regolare stagionalmente il termostato (in inverno non è necessario tenere la stessa temperatura dell’estate); è d’uopo ricordare di non introdurre mai nulla di caldo.
È importante fare una constatazione riguardo i frigocongelatori “no-frost” (senza brina): di fatto essi prevedono un maggiore dispendio energetico, considerando però che anche la formazione di brina comporta un innalzamento dei consumi, i costi maggiorati del no frost finiscono per essere compensati.
Per la lavastoviglie invece, che ha una vita media di 10 anni, si spendono mediamente, in un anno, dai 200 ai 300 euro fra energia elettrica e detersivi. È bene quindi, al momento dell’acquisto, verificarne alcune caratteristiche:
– dimensioni: la capienza deve essere effettivamente proporzionata ai nostri bisogni (più è grande, più acqua e detersivo servono; d’altra parte, però, un apparecchio sottodimensionato ci costringerebbe ad aumentare il numero settimanale di lavaggi)
– cicli rapidi o ridotti: grazie a questi tipi di lavaggio i consumi di elettricità e detersivo diminuiscono drasticamente
– impianto di decalcificazione (addolcitore): riduce la durezza dell’acqua e quindi la formazione di calcare, che danneggia le parti meccaniche e fa salire i consumi di elettricità.
Come per la lavatrice, l’ideale sarebbe un doppio attacco per diminuire il tempo dei cicli di lavaggio.
Alle considerazioni di cui sopra, che riguardano in genere la fase di scelta e di acquisto di un elettrodomestico, si possono aggiungere alcune constatazioni finali per cui anche un’apparecchiatura già acquistata può diventare un elettrodomestico ecologico se utilizzato in maniera parsimoniosa, stando attenti a limitare consumi di energia, acqua, detersivi ed altre risorse necessarie al suo utilizzo. Questo significa usare gli elettrodomestici in base all’effettiva necessità e a pieno carico, evitando sprechi inutili…
Per qualsiasi informazione su frigorifero e lavastoviglie contattaci!
Scrivi un commento
Devi accedere, per commentare.