Avete in mente di costruire per voi e i vostri cari una casa che resti negli annali? Una dimora che faccia spalancare gli occhi e le bocche di quanti la vedano? Avete questa intenzione, eppure non sapete come concretizzarla? Ma è semplice: basta farsi ispirare dalle case bizzarre di cui pare disseminato il pianeta!
Cominciamo da tutti quelli che sono talmente innamorati del proprio lavoro, da portarselo letteralmente in casa, come un magnate delle calzature che ha costruito una dimora su cinque livelli a forma di scarpa ad Hellam, in Pennsylvania. Ma i fissati delle calzature nel mondo sono parecchi, visto che la stessa forma, totalmente in legno e pietra, la ritroviamo pure in Sud Africa a 20 Km da Ohrigstad, nell’abitazione dell’artista Ron van Zyl, che l’ha costruita nel 1990 per la moglie Yvonne.
Un altro appassionato del proprio lavoro è il signor Longaberger, fondatore dell’omonima società produttrice di cesti, che a Newark in Ohio ha costruita tra il 1997 e il 1998 una casa realizzata in stucco con un’anima in acciaio e interni in legno di ciliegio, dalla forma (manco a dirlo!) di un cestino.
Per non essere da meno, Sim Jae-duck, presidente dell’associazione mondiale di produttori di bagni e attivista che si batte per la diffusione dei servizi sanitari nelle case, ha realizzato a 40 km da Seul “la Casa Toilette”, con due piani, tre servizi igienici di lusso, un’apertura simbolica sul tetto, cemento bianco, acciaio e vetro ovunque, per la modica cifra di un milione (e passa) di dollari.
C’è chi ama il proprio lavoro e di esso vive, e c’è chi ha la fortuna di vivere delle proprie passioni, o addirittura vive direttamente dentro di esse, come l’ideatore di “Piano House” ad An Huo (Cina), dimora che come lascia intuire il nome ha la forma di un pianoforte; o come la proprietaria giapponese di una villetta tutta rosa dedicata a Hello Kitty; e sicuramente una passione per il denaro (se non altro per mancanza!) doveva avere Frank Buckley, artista irlandese disoccupato, che a Dublino si è dedicato alla ristrutturazione di un edificio inutilizzato trasformandolo in una casa fatta completamente di soldi, ottenuti dai resti di banconote triturate dalla zecca di Stato, per un valore totale di 1,4 miliardi di euro. La vostra passione è l’universo matematico? Allora siete in buona compagnia dell’architetto Piet Blom, ideatore delle “Cube Houses” (case cubiche), che si trovano a Rotterdam, in Olanda: il visionario immaginò un viale alberato di edifici in cui la chioma dell’albero fosse una casetta a forma di cubo.
Vi sentite un po’ confusi con questi esempi così fuori dal comune? Beh consolatevi, perché un po’ storditi dovevano sentirsi pure i proprietari delle “Case Capovolte” che si possono ammirare a Szymbark (in Polonia) e nel villaggio di Terfens (in Austria): le costruzioni poggiano sul tetto e i comignoli, mentre quelle che dovrebbero essere le fondamenta sono rivolte verso il cielo, e lo stesso mondo rovesciato si ritrova anche all’interno. E pensate che siamo solo all’inizio! Molte sono le case che si ispirano alla natura, o che qualche volta si adattano ad essa. Come la “Whang Nga Guesthome” a Dalat (Vietnam), progettata dalla figlia di un vecchio presidente del Vietnam, al cui interno ci sono anche alberi veri. Gli alberi sono proprio in gran spolvero, basti pensare che in Piemonte esiste un intero villaggio di case sugli alberi: vi abitano 10 persone e una bambina; le abitazioni, realizzate con le più innovative tecniche di bioedilizia, sono perfettamente integrate nella natura, realizzate prediligendo materiali del bosco o riciclati; per non gravare sui rami le costruzioni sono sostenute anche da grosse travi di legno e sono interconnesse da ponti e passerelle sospese, permettendo di non scendere mai a terra per spostarsi da un punto all’altro del villaggio; tutti gli appartamenti sono dotati dei più moderni confort (internet, tv, telefono e così via) ma nel rispetto dell’ambiente e senza sprechi (ognuno degli abitanti si occupa di tenere il bosco pulito e si rende disponibile ad ospitare chiunque voglia dare una mano).
E poi ci sono le case nell’acqua, come quella arroccata su uno spunzone di roccia nel mezzo del fiume Drina (vicino alla città serba di Bajina Basta), che da 45 anni sfida la gravità e le intemperie. E la natura detta ancora legge nella “Ice House Cie” in Groenlandia (incrocio tra una villa e un igloo) e nella “Kvivik Igloo”, una coppia di igloo identici che si trova vicino al villaggio di Kvivik, al largo della costa della Danimarca: ogni struttura è di circa 300 metri quadrati e dispone di cucina, soggiorno, e soppalco con un letto matrimoniale; strutture eco-friendly, con tetto verde, e circondate da montagne e oceani, disponibili anche come casa vacanze per circa 150 dollari a notte.
“Undercroft” è la casa costruita nel villaggio Lammas (Galles occidentale) per poche migliaia sterlina e un paio di mesi di lavoro: un semplice rifugio in armonia con il paesaggio naturale, ecologico, e ispirato alle dimore degli hobbit. I puffi invece vivono nei funghi, ma anche gli uomini possono fare lo stesso, secondo l’architetto Terry Brown, professore presso l’università di architettura di Cincinnati, che ha edificato la struttura chiedendo aiuto ai suoi studenti, che l’hanno tirata su con una varietà di materiali, dal vetro colorato alle conchiglie.
Chiara è anche l’ispirazione di altre case: “Ufo House” si trova a Chattanooga nel Tennessee (Usa) ed è stata costruita nel 1970, con tre camere da letto, due bagni e ovviamente una scaletta retrattile, come ogni astronave che si rispetti. Ma lo spazio è un’ispirazione comune: sulla costa Nord di Taiwan è possibile ammirare dei veri e propri condomini che ricordano le navicelle intergalattiche; queste misteriose abitazioni hanno dato vita a una serie di leggende riguardanti alieni e fenomeni paranormali, tanto da sostenere che il villaggio sia maledetto. E vogliamo parlare del nido d’amore di Vladislav Doronin e Naomi Campbell? Una casa dallo stile futuristico (manco fosse la U.S.S. Entreprice di Star Treck) progettata dall’architetto arabo Zaha Hadid, specializzato in edifici ecostyle tra cui il Teatro dell’Opera di Guangzhou e l’ Olympics Aquatics Center di Londra. La villa, che sorge a Barvikha (alle porte di Mosca) e che si articola in quattro piani, si estende su 2.650 metri quadrati, è dominata da una torre alta 20 metri, sulla cui sommità è collocata la camera da letto con le pareti di vetro, e collegata ai piani inferiori da un ascensore.
Insomma, c’è da perdere la testa nel cercare ispirazione per la vostra casa bizzarra!…basta che rispetti le regole della bio costruzione…
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