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Casa e resina
UN BINOMIO POSSIBILE ED ESTREMAMENTE ATTUALE
La resina è un materiale duttile e trasformabile, e dunque, se ci troviamo a ristrutturare casa, o comunque a dover sostituire il nostro vecchio pavimento, tra le tante opzioni disponibili sarebbe il caso di valutare anche questa. I pavimenti in resina vengono utilizzati oggi giorno tanto per ambienti interni che per la realizzazione di viali esterni pedonabili e carrabili. Tuttavia, a differenza di parquet o mattonelle o altri materiali, il pavimento in resina non viene semplicemente posato in opera mediante l’assemblaggio dei componenti, e proprio per questo va progettato in maniera accurata, valutando una serie di aspetti, quali le prestazioni che il sistema deve avere in termini di resistenza e di aspetto estetico, oltre al supporto su cui dovrà essere applicato (ha generalmente uno spessore di 3 mm che consente addirittura di evitare le incombenze necessarie nel caso in cui decidessimo di incollare un nuovo pavimento su quello preesistente, incombenze quali registrare gli infissi con lamature, verificare il sottofondo, ecc.).
Un altro pregio è la molteplicità degli effetti decorativi che si possono ottenere: spatolato, nuvolato, monocromatico, riflettente come uno specchio, opaco; oppure potranno essere utilizzate delle finiture trasparenti protettive che sono in grado di far variare la brillantezza della superficie facendola passare da lucida ad opaca; si potranno applicare inserti vari, dalle sabbie alle conchiglie, agli oggetti più disparati; oppure si potranno integrare altri materiali (legno, cotto ecc.).
La resina è un materiale duttile e trasformabile, e dunque, se ci troviamo a ristrutturare casa, o comunque a dover sostituire il nostro vecchio pavimento, tra le tante opzioni disponibili sarebbe il caso di valutare anche questa. I pavimenti in resina vengono utilizzati oggi giorno tanto per ambienti interni che per viali esterni pedonabili e carrabili: con questo materiale, infatti, è possibile anche imitarne altri (vetro, ceramica, cemento) ed è questo il motivo che ne determina l’uso anche per l’outdoor di ville, hotel o come soluzione ad altre problematiche abitative. Si pensi ad esempio a parcheggi, garage, autorimesse: le pavimentazioni destinate a questi usi devono soddisfare una serie di requisiti particolari, visto che queste superfici sono soggette a sollecitazioni continue e carichi medio-pesanti in maniera costante da parte di automobili o autocarri. In questi casi è possibile utilizzare un rivestimento in resina poliuretanica multistrato, ottenendo una superficie continua e planare, che unisce ad un ottimo aspetto estetico diverse qualità tecniche (elevata resistenza all’usura, all’abrasione ed agli agenti chimici; effetto antiscivolo molto evidente; elevata elasticità tipica dei pavimenti resilienti; etc.). Ancora è possibile realizzare pavimenti in resina specifici per impianti sportivi (calcetto, pallavolo, basket, squash, tennis) sia indoor sia outdoor (anche in questo caso è possibile creare tutto ex novo, oppure rivestire e ripristinare vecchie pavimentazioni in cemento e in asfalto), ottenendo il giusto grip antisdrucciolo e una ottima elasticità. Ma la resina è, come già accennato, ideale soprattutto per gli spazi esterni di ville e abitazioni (si pensi ad esempio alla nostra ristrutturazione a Valcanneto di un casale.
Queste sono le immagini della – ristrutturazione Valcanneto-
Qui si evidenzia la posa della pavimentazione in Sasso.
Grazie alla resina è possibile provvedere all’impermeabilizzazione di balconi e terrazze senza effettuare la demolizione, applicandolo direttamente al fondo preesistente in calcestruzzo, sabbia-cemento o alle vecchie piastrelle, e con quella a rapido indurimento è possibile effettuare le operazioni di impermeabilizzazione in una sola giornata. Il pavimento risulta impermeabile, evita la risalita di umidità e non teme la pioggia; non si rovina con la resina degli alberi né con gli escrementi degli uccellini; inoltre, è facilmente lavabile, non assorbe alcun liquido, non si macchia a contatto di bevande gassate o alcoliche.
Ma torniamo agli interni. A differenza di parquet o mattonelle o altri materiali, il pavimento in resina non viene semplicemente posato in opera mediante l’assemblaggio dei componenti, e proprio per questo va progettato in maniera accurata, valutando una serie di aspetti, quali le prestazioni che il sistema deve avere in termini di resistenza e di aspetto estetico, oltre al supporto su cui dovrà essere applicato (ha generalmente uno spessore di 3 mm che consente addirittura di evitare le incombenze necessarie nel caso in cui decidessimo di incollare un nuovo pavimento su quello preesistente, incombenze quali registrare gli infissi con lamature, verificare il sottofondo, ecc.). Un altro pregio è la molteplicità degli effetti decorativi che si possono ottenere: spatolato, nuvolato, monocromatico, riflettente come uno specchio, opaco; oppure potranno essere utilizzate delle finiture trasparenti protettive che sono in grado di far variare la brillantezza della superficie facendola passare da lucida ad opaca; si potranno applicare inserti vari, dalle sabbie alle conchiglie, agli oggetti più disparati;
oppure si potranno integrare altri materiali (legno, cotto ecc.). A questi pregi si associano anche la facile pulizia e manutenzione, dovute all’aspetto compatto e uniforme (dato anche dall’assenza di fughe e giunture), per cui non necessita di prodotti particolari per la pulizia (la superficie impermeabile gli permette di non assorbire alcun tipo di sostanza e lo rende immune dall’attacco di muffe, umidità e agenti batterici). Il basso spessore di cui sopra (ricordiamolo, appena 3 mm) gli consente anche una buona conducibilità termica (per cui possiamo stare tranquilli anche nel caso d preesistenti sistemi di riscaldamento a pavimento).
Ovviamente anche il pavimento in resina ha i suoi svantaggi. Innanzitutto ha una notevole resistenza a carichi molto elevati, ma non è indistruttibile. L’usura lascia i suoi segni su questo pavimento come su tutti gli altri (è chiaro che questi segni saranno più evidenti su pavimenti cromaticamente uniformi e lucidi, che non su uno spatolato e opaco, oppure in zone d’ingresso o di notevole passaggio che rispetto ad altri ambienti meno trafficati). Inoltre è necessario tenere presente che il pavimento in resina può essere posato su quello esistente, ma in caso di rotture, crepe e micro cavillature, lo strato di resina ne risentirà. Altro aspetto negativo è la tendenza all’ingiallimento, anche se questo interessa solo le resine epossidicche e non anche quelle poliuretaniche, cementizie ed acriliche.
L’ultimo deterrente, ma forse il più importante, all’impiego di questo materiale per i pavimenti è che la posa in opera fai da te è tutt’altro che semplice: innanzitutto, come già accennato, bisognerebbe levigare il pavimento sottostante e posarvi una rete fissata con apposito collante; asciugatosi il collante, andrebbero applicati un primer epossidico e una passata di resina poliuretanica; poi bisognerebbe riempire le fughe con l’apposito prodotto rasafughe; asciugato il tutto si dovrebbe carteggiare ed eliminare nuovamente tutta la polvere presente; poi finalmente si passerà a colare la resina (meglio una già pronta, che non richiede miscelazioni tra base e colore, anche se non sono molte le ditte che propongono questi prodotti, fatta eccezione per le resine della Biopav, a base di acqua, e che quindi anche ecologiche); e alla fine si arriverà alla fase della rullatura per eliminare eventuali bolle d’aria. Molto meglio dunque, data l’estrema precisione e il tempo richiesti, rivolgersi agli addetti ai lavori (https://www.inteext.it/).
Chi ha detto poi che la resina sia solo per i pavimenti? È sempre più utilizzata anche per la decorazione delle pareti, in quanto presenta gli stessi pregi (ad esempio può essere posata su piastrelle esistenti, su tonachino, cartongesso e altre superfici in soli 3 mm): e quindi via libera al suo utilizzo in ambienti come piscine e saune; all’uso per rivestire i top dei lavabo, le pareti della vasca o anche i sanitari;
oppure le pareti dietro il lavello o tutta l’alzata tra basi e pensili della cucina, anche perché non presenta nessun problema in caso di vicinanza con il piano cottura.
Tra le aziende, ARKdeko’® realizza pareti in resina spatolata di effetti materici o decorativi, anche in stretta sinergia con designer, pittori e architetti, che collaborano attivamente con l’azienda per la realizzazione di lavori di alto artigianato artistico. La Gobbetto propone invece: Dega Spatolato per rivestimenti in resina applicati a spatola, con buone caratteristiche di resistenza all’usura e di facile pulizia, con effetti di spatolatura più o meno evidenti; Dega Art che permette di utilizzare il rivestimento in resina con l’inserimento di elementi decorativi di vario genere ed effetti estetici ottenuti attraverso la lavorazione a mano; Flexint che consiste in una resina elastica appositamente pensata per ottenere superfici morbide ed elastiche, consigliate per le camerette dei bambini.
Abbiamo dunque sfatato il mito che la resina sia adatta solo a negozi e discoteche.
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